La resistenza agli antibiotici è una delle minacce più incombenti sulla salute umana a livello globale, resa ancor più preoccupante dalla carenza di nuovi antibiotici resi disponibili dalla ricerca a livello globale, tanto da indurre l’EMA a lanciare una consultazione su nuove linee guida per accelerare lo sviluppo di antibiotici (comunicato AIFA 6 Giugno 2015). Anche il nuovo rapporto dell’OMS evidenzia che la resistenza agli antibiotici è ancora una minaccia per la salute pubblica (Comunicato AIFA 18 05 2015).
Attualmente l’uso razionale di antibiotici già di uso consolidato, eventualmente anche in associazione, è considerato una possibile strategia utile ad affrontare il problema delle infezioni da batteri multiresistenti (MDR). In tal senso va considerato che l’Italia è attualmente un paese endemico per la presenza di Entereobacteriaceae produttrici di carbapenemasi.
La fosfomicina disodica, unico rappresentante della famiglia degli epossidi tra i farmaci antimicrobici, possiede azione battericida verso numerosi patogeni MDR sia Gram-positivi sia Gram-negativi, inclusi quelli produttori di carbapenemasi.
L'efficacia della fosfomicina disodica è stata dimostrata in studi clinici e attraverso più di 40 anni di utilizzo clinico.
Il meccanismo d’azione peculiare della fosfomicina disodica determina una rapida attività battericida sia su batteri Gram-positivi che Gram-negativi. L’ampio spettro di attività antibatterica e i bassi livelli di resistenze rendono la fosfomicina disodica adatta al trattamento di infezioni complicate. Il basso peso molecolare, il minimo legame con le proteine plasmatiche e l’elevata solubilità in acqua portano ad una buona distribuzione della fosfomicina disodica nel liquido interstiziale e nei tessuti.
Recenti studi clinici hanno dimostrato l'efficacia clinica di fosfomicina disodica in pazienti trattati per infezioni da batteri antibiotico-resistenti. Alti livelli di sensibilità sono stati dimostrati in isolamenti che esprimevano beta-lattamasi ad ampio spettro (ESBL), metallo β-lattamasi (MBL) e carbapenemasi (enzimi associati con la resistenza agli antibiotici, tra cui cefalosporine e carbapenemi).
Pertanto, data l’elevata percentuale di ceppi batterici Gram-positivi e Gram-negativi multiresistenti ma sensibili a fosfomicina disodica, la sua diffusibilità tissutale soprattutto nel tessuto osseo, nei polmoni e la capacità ad attraversare la barriera ematoencefalica, la fosfomicina disodica per uso parenterale potrebbe implementare una strategia utile a poter affrontare in modo efficace il trattamento delle infezioni sostenute da batteri Gram-negativi e Gram-positivi che attualmente affliggono i nostri ospedali.